Vi presentiamo Koushi, il nuovo arredo modulare di Kengo Kuma

05.2022

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Abbiamo chiesto alla Kengo Kuma & Associates di parlarci della collezione

Koushi, il sistema modulare libero da ogni vincolo

Un sistema d’arredo modulare, basato su unità cubiche di legno: Koushi di Kengo Kuma è una novità assoluta nel mondo Salvatori e trova la perfetta sintesi fra design d’autore e personalizzazione.

Non è facile presentare una collezione destinata a cambiare il paradigma del lusso in stile Salvatori, così ricca di significati e di storia. Bisogna sicuramente menzionare i cambiamenti avvenuti nelle case di tutto il mondo durante gli eventi degli ultimi due anni, che hanno trasformato il ruolo che la nostra dimora ha per noi: confinati improvvisamente dentro le quattro mura domestiche, abbiamo sentito la necessità di ambienti più flessibili, da modellare e rimodellare in base alle nostre esigenze.

La risposta a questi bisogni viene da una lunga tradizione architettonica che ha fatto della modularità e dell’impermanenza i suoi tratti distintivi, quella giapponese. Lì, storicamente gli spazi erano definiti dal tatami, la tipica pavimentazione giapponese costituita da pannelli rettangolari di dimensioni standard, e dai divisori scorrevoli in legno e carta, che plasmavano gli spazi in base alle necessità del momento. Il tema della modularità ha percorso le correnti architettoniche del Sol Levante fino ai giorni nostri, dove viene ripreso e rielaborato da Kengo Kuma in questa collezione.

Caratteristica peculiare di Koushi è l’estrema libertà di interpretazione. I moduli nascono come collezione bagno trasversale per privati e contract e possono accogliere specchi e lavabo, oltre a definire cassetti, ripiani e scomparti per riporre gli oggetti. Questo avviene grazie a un sistema di listelli in rovere e nodi, che si integrano con pannelli in pietra naturale e legno per dare vita a innumerevoli composizioni.

Ma libertà significa anche uscire dalla collocazione iniziale e reinventarsi per gli altri ambienti della casa: ecco che Koushi diventa anche un coffee table, una libreria o una parete attrezzata, cambiando assetto in lunghezza, altezza e profondità. Dopotutto, il nome stesso vuol dire “reticolato” in giapponese, e non si pone limiti di spazio o di collocazione.

Stile sì, ma con un occhio alla sostenibilità: la scelta di materiali ecologici, l’integrazione delle venature del rovere nel design del modulo e l’attenzione alla lavorazione tipica della nostra azienda interpretano il tema “Fra tempo e spazio” del Fuorisalone 2022, durante il quale verrà presentata la collezione.

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Da dove avete preso l’ispirazione per questa collezione?

Il concept alla base di Koushi riflette la predisposizione dell’architettura giapponese a interpretare il design e l’edilizia come parte di un sistema modulare. Gli spazi giapponesi sono composti e costruiti in base alla disposizione del tatami e assumono molte forme diverse a seconda di come e viene disposto questo modulo base. Con lo stesso modo di pensare, questa collezione intende fornire un modulo base, composto da pochi elementi essenziali, che permettono una molteplicità di disposizioni e soluzioni. Ci piace pensare che questo design sia di per sé piuttosto neutro, quindi è chi organizza la composizione finale che decide cosa esprimere.

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In che modo i materiali influenzano i vostri progetti?

In KKAA (Kengo Kuma & Associates) capire i materiali e come utilizzarli al meglio è una parte fondamentale del processo di design. In questo caso, il sistema modulare presta grande attenzione al ruolo di ogni materiale in associazione agli altri. Ognuno dei materiali coinvolti è usato nel modo migliore e valorizzato; la scelta del materiale giusto completa e risolve il sistema di associazioni.

Quanto ha influito sul design il fatto che i clienti possano personalizzare il prodotto?

Il fatto che i clienti possano personalizzare la disposizione finale di questo sistema è alla base del concept di questa collezione. Abbiamo preso tutte le decisioni progettuali tenendo a mente questo obiettivo. È come creare un vocabolario attraverso la scelta dei materiali, una grammatica attraverso le loro associazioni, in modo che gli altri possano usare questo sistema per esprimere la loro volontà.

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In che direzione sta andando il design?

Questo è solo l'inizio. Questo sistema è abbastanza aperto da prevedere l’aggiunta di altri materiali ed elementi. Vediamo la presentazione di questa collezione non come un traguardo per il nostro design ma come l'inizio su cui si basano le evoluzioni future.

Le vostre opere architettoniche sono sempre in armonia con il loro ambiente. Come ricreate questa armonia nell'arredamento interno?

Di solito in KKAA ci piace concepire i nostri interni come se fossero esterni, anzi, consideriamo gli interni che progettiamo come paesaggi artificiali. Questo progetto riprende anche questo desiderio. Immaginiamo che questo sistema possa essere disposto in molti modi diversi, creando spazi gioiosi simili a giardini.

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