Dreaming of Paris

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Parigi è conosciuta come “città delle luci”

Parigi è conosciuta come “città delle luci” fin dalla metà del XVII secolo. Durante il regno di Luigi XIV venne installata un’estesa rete di lampioni in tutta la città per motivi di ordine pubblico, ma l’appellativo di Ville Lumière potrebbe essere ricondotto ai suoi larghi viali illuminati e agli edifici in stile Hausmann dalle distintive e luminose facciate in “pietra di Parigi”.

Svegliarsi con la luce che filtra dalle finestre in questo appartamento a Montmartre, nella parte nord di Parigi che domina la città, è un modo sereno per iniziare la giornata emulando i flâneurs che passeggiano lentamente nelle vie parigine, godendosene le bellezze. Attenzione però, perché una giornata di passeggio a Parigi richiede un’accurata preparazione, per esempio una tartine con un caffè sul tavolo da pranzo Proiezioni sotto al lampadario a sospensione Silo in Pietra d’Avola dai toni scuri, e poi un bagno. Scolpita dai nostri maestri artigiani partendo da un unico blocco di marmo Bianco di Carrara, la vasca Balnea gioca con la contrapposizione fra tattilità e peso: la designer Elisa Ossino ha conferito alla pietra un effetto rasserenante, con sinuose curve in grado di far apparire il marmo leggero e morbido.

In pochi minuti di metropolitana arriviamo al Bois de Boulogne, una tranquilla oasi naturale nella parte occidentale della città. Camminando verso sud, sui sentieri che si snodano tra il parco e attorno al lago, ci fermiamo alla Villa La Roche, disegnata da Le Corbusier negli anni ‘20 e che ospita ora una fondazione dedicata al suo lavoro. Da lì si attraversa la città diretti alla Grande Mosquée per il pranzo con tagine, couscous e tè alla menta, in un intimo cortile interno.

Il quartiere storico Le Marais è proprio sulla sponda opposta della Senna e promette di trascorrere un interessante pomeriggio visitando boutique, negozi vintage e gallerie. Attraversando il fiume su uno dei suoi ponti più pittoreschi, sulla punta dell’Île Saint-Louis e l’Île de la Cité, accanto a Notre-Dame, occorrono pochi minuti a piedi per arrivare alla Maison Européenne de la Photographie, un piccolo museo che ospita ottime mostre di fotografia contemporanea. Vale anche la pena fermarsi all’Atelier Brancusi, una fedele ricostruzione dello studio dello scultore rumeno, in un edificio che spesso passa inosservato vicino al centro Pompidou.

È arrivata l’ora di sorseggiare un pastis seduti al tavolo di uno dei tanti caffè, osservando distrattamente la gente che affolla le strade nelle prime ore serali, prima di dirigersi da Chez Julien, un bistro con interni rinnovati in stile Belle Époque, per respirare la vera atmosfera francese. Dopo un caffè e un cognac, il taxi verso casa serpeggia attraverso la città, passando il Louvre per arrivare fino alla collina di Montmartre; una volta a destinazione, dal living illuminato dalla morbida luce della lampada Urano, osserviamo i bagliori della città sotto di noi.

Un ultimo drink ascoltando Chopin è la conclusione perfetta della giornata, un momento impreziosito dalla vista dei vasi scultorei Omaggio a Morandi sulla mensola del camino e dei complementi della collezione Lui&Lei di Vincent Van Duysen sul coffee table ‘Love me, Love me not’ disegnato da Michael Anastassiades. Non ci resta che prepararci per andare a dormire davanti all’ampio specchio circolare Mirari, avvolti dalla serenità che ritroviamo nell’ambiente bagno e nella vasca Balnea di Elisa Ossino.

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