Le 3 fasi della messa in posa del marmo

03.2022

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Taglio e messa in posa delle marmette sono due fasi critiche della realizzazione degli interni in pietra naturale. Vediamo come avvengono

Come avviene la messa in posa delle marmette

In ogni progetto che si rispetti, sia questo architettonico o d’arredamento, uno dei momenti più critici è sempre quello della messa in posa dei rivestimenti sia per pareti che per pavimenti. Se si è scelto di rivestire i propri interni in pietra naturale, è essenziale rispettare tre importanti fasi del processo che assicurano un risultato coerente e armonico, valorizzando la varietà cromatica che garantiscono il marmo e la pietra naturale.

In questo articolo ci focalizzeremo sulle attività di messa in posa, ma è ricordiamo sempre che le marmette arrivano in cantiere pretrattate, in modo che abbiano già delle caratteristiche per ridurre al minimo i rischi di risalita di inquinanti dal sottofondo di posa.

Vediamo quindi insieme le tre fasi principali del processo: posa a secco, taglio laterale e posa a colla.

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Verifica di conformità con il progetto

Prima di cominciare il processo di messa in posa, è necessario confrontare la partenza con quanto indicato a progetto sullo stato di fatto segnalando le eventuali accortezze rilevate dal mastro posatore al direttore dei lavori e alla committenza, dopodiché si passa solitamente alla verifica anche delle pareti verticali e dei massetti.

Ricordiamo che prima di cominciare la messa in posa le superfici dovranno essere pulite, asciutte e perfettamente complanari, pena la mal riuscita del progetto ed è per questo che vanno controllate una per una con la più meticolosa attenzione.

Come vedremo più tardi, nel caso dovessero esserci delle difformità con il progetto, gli operai potrebbero dover eseguire le cosiddette tagliate laterali o superiori. Attenzione, è indispensabile che se ne occupi del personale specializzato: se non eseguito a regola d’arte, potrebbe comportare la compromissione della marmetta stessa, andando a creare possibili rotture o sbeccature e a compromettere quindi l’intera esecuzione del progetto.

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La posa a secco: cos’è e a cosa serve

Sappiamo tutti benissimo che all’interno di qualsiasi progetto che si rispetti (sia questo d’arredamento o architettonico) la posa dei materiali è fondamentale.

Nel caso di messa in posa di un materiale come il marmo, il primo passaggio da effettuare è la messa a secco, ovvero la disposizione delle marmette sulla superficie senza collante.

Il processo di posa a secco è fondamentale in quanto garantisce una miglior qualità generale del progetto e del modello desiderato prima ancora che le marmette vengano disposte secondo lo schema di posa deciso, garantendo così un risultato ideale sia in termini di estetica che di qualità.

Infatti, la caratteristica che distingue la pietra naturale e che la rende così particolare è la sua unicità: ogni singola marmetta è quindi totalmente diversa dall’altra, anche se ottenuta dalla stessa cava, blocco, o addirittura lastra.

La bellezza (e la difficoltà) sta infatti nel saper sapientemente abbinare le diverse tonalità e sfumature di fondo presenti in ogni singola lastra attraverso un processo di posa a secco; processo che è senza ombra di dubbio il miglior metodo per garantire il corretto ordinamento delle marmette e la loro ottimale combinazione nel progetto finale di posa.

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Come avviene la posa a secco

La posa a secco non è certamente un’attività facile da svolgere: il maestro posatore, grazie alla sua esperienza, seleziona e simula il risultato finale per creare una fotografia di come il materiale deve apparire una volta terminato il lavoro. L’ordine in cui vengono posate le varie marmette può portare a risultati diversi se non si fa in modo di ricordare l’esatta disposizione.

Il processo della posa a secco è così importante perché permette sia di esaltare la composizione naturale del prodotto, con tutte le sue venature e sfumature di colori, sia di assicurarsi che il risultato finale sia perfetto.

Nel caso in cui non fosse possibile attuarla, è sempre buona norma prelevare le marmette da posare in una stessa area selezionandole di volta in volta da imballi differenti così da evitare che le eventuali differenze di tono delle marmette si concentrino in una porzione definita del rivestimento.

Va inoltre ulteriormente specificato che, a differenza del metodo casellario, il quale presenta lastre numerate, la posa a secco non prevede la numerazione: le marmette sono poi ridisposte secondo memoria e forma rendendo, di fatto, la posa a secco un’attività veramente difficile da svolgere che richiede una lunga esperienza affinché possa essere svolta nel modo corretto e affinché porti al risultato progettato e sperato.

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Come e quando avviene il taglio laterale delle marmette

Come abbiamo visto, il taglio laterale o superiore è necessario quando le marmette devono essere adattate al progetto. L’esecuzione di tali tagli può avvenire utilizzando due tipologie di utensili: il clipper ad acqua o il frullino a secco, anche detti smerigliatrici, tra cui è sicuramente meglio il primo, almeno per il marmo, dal momento che l’utilizzo di uno strumento di taglio ad acqua permette di raffreddarne la lama (solitamente diamantata) e di proteggerla dai danni eventualmente derivanti dal suo surriscaldamento.

I tagli devono inoltre essere eseguiti su superfici idonee e possibilmente sempre prima della posa in quanto il taglio a posa avvenuta aumenta notevolmente la possibilità di danneggiare altre marmette.

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La preparazione per la posa a colla

Riepilogando, finora abbiamo visto che dopo l’apertura delle casse il conseguente disimballaggio delle marmette e poi la loro asciugatura, avviene la posa a secco ed eventuale tagliata. Quando si parla di marmo, poi, è pressocché obbligatorio progettare l’intera operazione di messa in posa in funzione della luce che ci sarà nel dato ambiente.

Solo dopo aver attraversato e superato efficacemente tutti i passaggi, e dopo aver avvisato la committenza ed il direttore dei lavori di eventuali accortezze e divergenze della partenza di posa con quanto indicato a progetto sullo stato di fatto, il maestro posatore è pronto per l’inizio della posa anche se, è opportuno ricordarlo, prima di procedere alla posa, sia sulle superfici verticali che orizzontali, è opportuno constatare che la superficie da rivestire sia: consistente, planare e priva di polvere.

Una volta confermato che la superficie è pulita e pronta a sostenere il rivestimento si può passare alla scelta del collante più idoneo (ad esempio malta o cemento adesivo), la quale chiaramente varia in funzione della superficie di posa e del materiale utilizzato e serve a garantire la maggior tenuta possibile a prova di strappo per trazione diretta.

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Posa a colla, consigli per la realizzazione

Durante la posa è poi molto importante garantire un’adeguata superficie di contatto tra adesivo e marmetta; bisogna in altre parole fare in modo di creare quella che in gergo è definita come “assenza di vuoti”. E questo perché l’assenza di vuoti nello strato dell’adesivo applicato alla parte inferiore della marmetta può evitare rotture dovute a carichi concentrati in un punto, soprattutto se le marmette hanno spessori ridotti e sono caratterizzate da una minor elasticità del materiale.

Uno strato adesivo completo e con assenza di vuoti garantisce un’omogenea distribuzione dei carichi sugli strati di supporto conferendo così una maggior resistenza e durata a tutto il rivestimento.

Una posa a colla omogenea garantisce anche una miglior tenuta in esterno e a contatto con l’acqua. È per questo che, prima di procedere alla spalmatura di colla, si consiglia sempre una “bagnatura” sul fondo della marmetta: così da per ottenere un risultato di presa maggiore, che in gergo tecnico è detto anche sporcatura.

La sporcatura va poi di per sé a braccetto con un’altra tecnica che mira a raggiungere lo stesso scopo di aumentare le presa e quindi la resistenza del rivestimento; questa tecnica è chiamata della doppia spalmatura: in altre parole l’adesivo collante viene applicato non solo sia sul retro della marmetta ma anche sul supporto utilizzando un’idonea spatola dentata e massimizzando quindi il risultato di presa complessivo.

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Vademecum per la messa in posa a colla

Per la riuscita di una posa corretta è indispensabile la realizzazione di un letto pieno e uniforme tra la marmetta e la superficie di posa. L’adesivo deve essere applicato parallelamente al lato corto della marmetta, e nello stesso verso, sia sul supporto sia sul retro della marmetta, evitando incroci di materiale che potrebbero intrappolare bolle d’aria compromettendo così la tenuta finale dell’adesivo.

L’applicazione parallela permette di facilitare la fuoriuscita di eventuali bolle d’aria grazie alla battitura sul supporto, e questo anche e soprattutto perché i materiali Salvatori, salvo rare eccezioni, sono tutti posati a giunto zero.

Per ottenere un letto tra la marmetta e la superficie di posa che sia pieno e compatto è di fondamentale importanza l’uso di spatole dentate d’idonea dimensione, mentre per quanto riguarda la scelta dei collanti (anche questa di fondamentale importanza) opportuno invece utilizzare collanti cementizi bicomponenti altamente deformabili ad elevate prestazioni, con tempo aperto di posa allungato, a presa rapida e a scivolamento verticale nullo su superfici tradizionali come forati, cartongesso e gasbeton.

Per quanto riguarda supporti di posa di legno, infine, è opportuno utilizzare adesivi poliuretanici bicomponenti ad alte prestazioni. Dopo innumerevoli test applicativi sono suggeriti i prodotti Mapei.

L’operazione si conclude con un trattamento finale idro oleo repellente, che proteggerà pavimenti e rivestimenti da potenziali agenti macchianti.

La posa di pavimenti e rivestimenti in marmo e è un processo delicato, che va effettuato nel pieno rispetto delle caratteristiche del materiale. Innanzitutto, serve particolare attenzione alle unicità cromatiche e alla risposta alla luce della composizione di marmette, e pertanto si consiglia sempre di effettuare una posa a secco. Passaggio imprescindibile è anche la verifica di conformità di progetto, che permette di accettarsi della compatibilità delle marmette e di intervenire con tagli in caso di difformità. Solo una volta conclusi questi passaggi si può intervenire con la posa a colla e ultimare il rivestimento delle superfici.

Salvatori da anni collabora con i più esperti posati della zona, riuscendo a fornire, quando richiesto dal cliente, un servizio di posa a secco in azienda prima dell’arrivo del materiale in cantiere con marmette numerate, consentendo così da un lato una più pratica ed efficiente effettiva messa in posa da parte dei posatori e dall’altro di mostrare al committente una fotografia in anteprima di come risulterà il rivestimento una volta terminato il processo di messa in posa.

Per scoprire come Salvatori può aiutarti nella posa, contattateci: i nostri esperti saranno lieti di consigliarvi le soluzioni migliori per il vostro progetto.

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