Artigianalità e innovazione nel design: come possono coesistere

03.2022

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Lost Stones e Lithoverde® riescono a riprendere materiale inutilizzato, come vecchie lastre di marmo e scarti di produzione, per renderlo una nuova, unica voce del design.

Come possono coesistere artigianalità ed innovazione nel design.

Nell’opinione comune si tende spesso a pensare che l’artigianalità implichi una realtà che, fedele all’animo handmade, parli una lingua chiusa, magari di straordinario valore, ma incapace di comunicare a un ampio pubblico. Non è necessariamente così, anzi.

L’innovazione può passare anche dalla riproposta, dal rifacimento, dal mostrare ciò che già c’era, sebbene non in quella forma. È l’occhio artigiano a saper vedere nuove identità laddove gli altri vedono solo possibilità sterili. Noi pensiamo quotidianamente nell’ottica di partorire qualcosa che non si sia mai visto prima, né a livello concettuale né a livello visivo.

Lost Stones e Lithoverde® sono due progetti che ci riempiono di orgoglio, perché appartenenti unicamente all’estro visionario dell’azienda e perché rispondono in pieno a queste esigenze. Vediamoli insieme.

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Lost Stones, la filosofia giapponese che dà nuova vita ai manufatti

Per ritrovare il perduto, dobbiamo andare in Giappone, rimanendo in Italia. Apparentemente un paradosso, reso possibile dalla straordinaria mente creativa di Piero Lissoni. Lost Stones è il frutto di una solida e profonda amicizia, quella che lega Gabriele Salvatori e lo stesso Lissoni. Da anni l’architetto proponeva all’amico di creare dei pavimenti utilizzando del marmo antico e l’occasione è giunta nel 2018, quando a Lissoni viene chiesto di disegnare un tavolino da bistrot. Il geniale architetto lo reinterpreta in chiave contemporanea ed è in quel momento che Gabriele Salvatori, nel rovistare in deposito, trova vecchie lastre di marmo ridotte piuttosto male. Lissoni coglie immediatamente la palla al balzo e, se Archimede avrebbe urlato “eureka!”, lui ha esclamato “kintsugi!”. Questa curiosa parola, che etimologicamente unisce le parole “oro” (“kin”) e “ricongiunzione” (“tsugi”), si riferisce a un’antica pratica giapponese che consiste nel saldare con oro, argento liquido o lacca con polvere d’oro frammenti di un oggetto in ceramica rotto, una riparazione che non nasconde le cicatrici, ma anzi le mette ben in evidenza, con vanto, a sottolineare la storia e la nuova vita dell’oggetto stesso.

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Lissoni ha pensato di fare lo stesso con la pietra: mettendosi alla ricerca nei più disparati depositi, è riuscito a rintracciare rimasugli dello stesso marmo usato da Mies Van der Rohe nel Barcelona Pavillion, alcuni blocchi del marmo usato per la cattedrale di Notre Dame, o usato nella basilica di S. Pietro. Non solo quindi una ricerca di altissimo valore estetico, ma anche di impagabile spessore storico. Ecco dunque che le cosiddette pietre perdute si fanno simbolo di una realtà completamente nuova e unica, capace di portare il design in una dimensione che non era minimamente pensabile. Come diceva Michelangelo, l’opera d’arte è già nel marmo, basta saperla mostrare agli occhi di chi altrimenti non saprebbe vedere.

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Lithoverde®, quando lo scarto diventa arte

Con Lithoverde® abbiamo tentato, riuscendoci, quello che nessuno aveva mai pensato di fare: creare una texture partendo dalla pietra riciclata. Abbiamo cercato di vedere appunto dove gli altri occhi non si soffermavano, vale a dire il materiale di scarto. Perché mai interessarsi a ciò che il processo di produzione espelle? Presto detto: perché tale scarto rappresenta una considerevole percentuale del blocco di materiale di partenza. Si calcola che in media meno della metà del marmo iniziale vede poi la luce nel prodotto finito, traducendosi in uno spreco di risorse e un peso considerevole in ambito di smaltimento e inquinamento. Lithoverde® è nato per essere una risposta a entrambi i problemi, un sorriso sia per l’azienda che per l’ambiente. Questa straordinaria creazione prevede al 99% l’uso dei succitati materiali di scarto, mentre il restante 1% è rappresentato da una resina naturale a base di soia che ha il compito di compattare il tutto.

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La rivoluzione attuata da Lithoverde® in materia non è passata inosservata, ha anzi sin da subito accolto elogi e riconoscimenti internazionali di grande prestigio: la certificazione SCS (Scientific Certification Systems), ad esempio, è il sigillo che viene attribuito ai materiali eco-sostenibili. Non solo: chi usa Lithoverde® per le proprie costruzioni, si ritroverà un alto punteggio (LEED Leadership in Energy and Environmental Design) e sistema di valori creato dalla U.S. Green Building Council, per premiare l’architettura che si distingue nella realtà eco-sostenibile.

Lithoverde® è quindi tutto fuorché una realtà scartata!

Solo il meglio dei nostri progetti, nuovi prodotti, eventi ed esclusive collaborazioni.