La bellezza dell'imperfezione

03.2022

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"Se scegli la pietra naturale, devi accettare l'imperfezione"

Semplicità. Autenticità. Un profondo rispetto per la bellezza delle forme naturali. Questa è, condensata in poche parole, la teoria estetica giapponese del Wabi-Sabi. In pratica, è un principio che persegue una definizione di bellezza che non cerca l’impeccabilità. Wabi-Sabi trova il piacere nell’imperfetto.

L’autore Richard Powell descrive il concetto di Wabi-Sabi come qualcosa che “nutre tutto ciò che è autentico, riconoscendo tre semplici realtà: nulla dura, nulla è finito e nulla è perfetto”.

Il modo più semplice per comprendere il concetto di Wabi-Sabi è immaginare una scultura fatta a mano. Ogni segno, bolla o difetto contribuisce alla bellezza unica dell’oggetto. Confrontalo con la superficie artificialmente incontaminata di un oggetto creato da una macchina, la cui anima si perde nel suo potenziale di copia. Gli errori e le imperfezioni di un oggetto sono ciò che gli conferisce il suo fascino.

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Ci sono pochi materiali che aderiscono più strettamente al principio del Wabi-Sabi della pietra naturale e che così strettamente la differenziano dai materiali fatti artefatti e realizzati con le macchine. La ceramica stampata ad esempio può solo sembrare granito o marmo, ma la pietra naturale ha una personalità distinta che cambierà e si evolverà a seconda di come viene trattata, quasi come fosse viva.

Piero Lissoni ha perfettamente illustrato la filosofia di Wabi-Sabi con il suo ultimo lavoro per Salvatori, la collezione Lost Stones. Usando la tecnica artigianale giapponese del Kintsugi, Lissoni ha recuperato resti e frammenti di pietra naturale da cave storiche trasformandoli in eleganti tavoli da bistrò. Dove c’era una crepa nella superficie, l’ha sigillata con l’oro, creando una giunzione luminosa. Piuttosto che buttar via questi pezzi di pietra dimenticati, ha dato loro una seconda vita onorando la loro storia e valorizzandone i difetti.

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Le imperfezioni non vengono cancellate o eliminate ma messe in risalto impreziosendole.

Scegliendo la pietra naturale, si deve accettare l’imperfezione. In base al pensiero di Gabriele Salvatori: “Se scegli la pietra naturale, devi accettare l’imperfezione. Come quando una famiglia sceglie un nuovo cane come animale domestico. Può farlo in due modi: andare da un allevatore e trovare un cane da esposizione con un pedigree impressionante o al rifugio per animali e adottare un bastardino con una grande capacità di amare. Forse uno è migliore a livello di proporzioni estetiche, ma il secondo saprà donarti probabilmente ancora più gioia. ”

Come il principio di Wabi-Sabi, la bellezza della pietra naturale si trova nell’imperfetto e nel reale.

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