Chapel Street
Il nemico del design è l’assenza di limitazioni
Il grande regista Orson Wells affermava che il nemico dell’arte è l’assenza di limitazioni. In un’era dominata dagli strumenti e dalle tecniche di produzione digitali che consentono di raggiungere vette elevatissime nel design e nell’architettura, metaforicamente e letteralmente, gli approcci più innovativi a queste discipline sono spesso la risposta agli obiettivi più impegnativi e restrittivi.
È il caso dell’architetta Claire Nelson. Dovendosi conformare alle nuove regolamentazioni londinesi appena introdotte che limitano le dimensioni dei seminterrati, Claire ha trovato una soluzione innovativa per ovviare a questa restrizione in una casa che stava ristrutturando. Ottimizzando l’utilizzo dei piani sotterranei, Claire Nelson e il suo team hanno creato un’area relax installando una piccola piscina per nuoto controcorrente, una sauna e una cantina per i vini senza compromettere la spaziosità e la luce.
L’abbiamo incontrata per parlare del progetto, delle qualità del marmo e della collaborazione con Salvatori.
Quali sono state le sfide di questo progetto?
Il cliente ci ha praticamente chiesto di ricostruire la casa. Gli piaceva il posto ma voleva maggiore spazio, così abbiamo ampliato il retro, tolto il tetto e aumentato le dimensioni delle camere. Il seminterrato risultava limitato dalle nuove leggi ma abbiamo comunque ottenuto un buon risultato. Certo, non c’era spazio per una piscina e una palestra, ma siamo riusciti a realizzare una sauna e una piscina per nuoto controcorrente, nonché una cantina per i vini.
Qual è stato il suo approccio allo schema strutturale del seminterrato?
Per prima cosa abbiamo dovuto considerare il fatto che si trattasse di un seminterrato e abbiamo deciso di mantenere un ambiente scuro e d’atmosfera anziché artificialmente luminoso. L’illuminazione è molto importante: qui abbiamo un lungo condotto di luce – la piscina si vede dall’alto, dal piano superiore – il marmo è disposto con un’angolazione che permette di giocare con l’impressione della spaziosità. Abbiamo installato sottili bande di luci a LED dimmerabili che scendono lungo la parete e attraverso la vasca.
Il fatto di trovarsi in un seminterrato è chiaramente percepibile ma i colori scuri, gli angoli delle pareti, la combinazione di luce architettonica e luce diurna proveniente dall’alto ha conferito una dimensione diversa da quanto ci si aspetterebbe dalla riconversione di un seminterrato.
Cosa l’ha spinta a utilizzare il marmo in questo progetto?
Il marmo è imbattibile per quanto riguarda i cromatismi delle sue sfumature: nessun pezzo è uguale all’altro, le imperfezioni sono sempre uniche e affascinanti e la sua longevità lo rende molto più sostenibile di altri materiali. Come architetto non mi stanco mai del marmo. Il nostro settore è un po’ come la moda: un rapido movimento con tendenze che vanno e vengono, ma il marmo è eterno ed è sempre meraviglioso lavorare con questo materiale.
Lo showroom di Salvatori è molto vicino al nostro ufficio in Wigmore Street, ci passo davanti a piedi tutti i giorni. Adoro i modi con cui Salvatori lavora il marmo e i suoi incredibili colori. Ciò che ha fatto la differenza nella nostra ristrutturazione del seminterrato è stato giocare con la finitura del marmo; il contrasto fra pietra testurizzata e liscia ha conferito varietà pur mantenendo una coerenza formale. Ritengo che la soluzione abbia funzionato molto bene e l’effetto finale si distingue dalla maggior parte di altri locali simili dotati di una piccola piscina.
Crediti:
Architettura by Claire Nelson
Foto by Joakim Blockstorm